Esperienza per antonomasia dell'accezione comune.
È uno Spazio senza Spazi, confini che prendono forme, sfumature e si dileguano al nostro passaggio.
Profumi, Suoni, Sapori ed Emozioni.
Cosa fai? Viaggio.
Viaggio attraverso gli occhi, i racconti altrui. Emozioni che coinvolgono i sensi.
Amore che serbi nel cuore; parte di te si è profusa con quella che è stata l’esperienza del viaggiare.
Viaggiare per dove? Ovunque. Perché Ovunque? Perché nell’altro ritrovo me stesso, la conferma di ciò che sono e, di quello che non voglio essere, ma sono.
Viaggiare per appagare l’ego; l’inesorabile divenire monotonia ed imitazione della quotidiana sorte. Fuggiamo o le andiamo incontro (in)consapevolmente ?
Esiste ciò che noi definiamo Autentico oppure è tutto un Artefatto? Perché il bisogno di ricercare le Origini? Che cosa muove l’Essere Umano nell’affrontare il Viaggio?! Cosa Spera veramente di Trovare?! Perché riempire l’attesa con false attese, che probabilmente mai saranno appagate? Perché le si (ri)creano ogni qualvolta ci si accinge a voler evadere dalla presunta monotonia?
Echeggiano nella penombra :
«Consapevolezza», «Identità», «Made in Italy», «Viaggio», «Patrimonio», «Materia Prime», «Condivisione», «Italia», «Radici», «Passioni», «Volontari», «120 Anni», «Sogni», «Sentimenti», «Cordialità», «Storie da Raccontare», «Convivialità».
Rappresentano la storia dell’evoluzione, dei ricordi e del «come si faceva».
Cos’è cambiato ? Tutto, ma tutto cosa?! Il viaggiare. Quel transitare che ha sempre diviso l’attesa della meta dalla partenza. Oggi si è persa questa peculiarità, che contraddistingueva il vecchio con il nuovo. Giusto o sbagliato che sia, viaggiare è raggiungere all’istante ciò per il quale ci siamo prefissati e vivere semplicemente la destinazione come tale senza esperienze, più o meno formative, del mezzo. Chiaroscuro, Penombra, Sfumature usate per focalizzare l’allegoria del ricordo come quel qualcosa che non predomina nell’intera mente, ma delle precise allocazioni e l’eventuale perdita, irrimediabile.
Mantenere il ricordo vivo di un modo di viaggiare totalmente diverso, porta necessariamente alla comparazione di ciò che è stato. Tutto muta, nulla è statico. Per cui è facile comprendere che le tradizioni non sono tali da essere immutate nel tempo. Cambieranno, si adegueranno alla volontà dell’Uomo che progredisce. Saliamo su di una bicicletta e, lasciamoci trasportare da questo mezzo evocatore di quel senso di libertà che ha sempre accompagnato l’Uomo nel desiderio di ricerca e scoperta. Scoperta per la quale le lunghe distanze hanno potuto accorciarsi ed avvicinare la propria Individualità alla meta. Antiche mappe che tracciano confini dettati dalla condizione di prigionia; ciò che circonda non possiede null’altro che ben altri limiti geofisici, in armonia con la propria Natura.
Il sapere di ciò che si è appreso, raccolto in linee guida che dettano spunto su di quanto magnifico vedere. Dove si è nascosta la curiosità per l’Ignoto che ha sempre caratterizzato la Natura Umana sin dagli albori della sua esistenza? Perché privarsi di tale ebrezza? Cosa realmente spaventa? Perché desiderare il controllo su qualcosa che è sempre stato un sublime piacere?
Federico Fracassetti, V.2014
«In Viaggio con l'Italia»
Touring Club Italia